Angelo del Fango


VOLEVO ESSERE UN “ANGELO DEL FANGO”….

E INVECE RIFLETTO SUL “SENSO DELLA VITA” VISTO DA PROSPETTIVE DIVERSE.

 Sono D. un ragazzo come tanti, un’ universitario o un lavoratore
con un contratto a progetto o precario ed ho 23 anni
volevo diventare anche io “un’ angelo del fango” ma invano.

Qui cercherò di esporre cronologicamente quanto accaduto
e mi scuso anticipatamente se la mia narrazione dei fatti
potrà risultare lunga e noiosa ma del resto non sono né un giornalista né uno scrittore.

Sabato 13 novembre 2011 ho lavorato come tutte le mattine al mercato e sono tornato a casa
il pomeriggio per un breve riposino pomeridiano pronto per la serata di Sabato da passare con la mia ragazza.
Nel tardo pomeriggio ho ricevuto la telefonata di un amico R.(Ultras nel cuore come me)
che mi invitava ad andare con lui a “spalare fango” a Genova.
Lui era già stato “Un angelo del fango” ed aveva una e-mail del Comune di Genova che lo invitava a dare un aiuto,
un sms salvato nel cellulare per l’appuntamento alle ore 8:00 e il tesserino della Protezione Civile col timbro del Comune di Monterosso,
inoltre negli anni passati è stato volontario anche per il terremoto a L’Aquila.

Io non ho avuto bisogno di pensare e gli ho confermato la mia presenza
chiedendogli di cosa mi sarei dovuto dotare e, invece di andare in discoteca, al cinema o al pub con la mia ragazza e con gli amici,
ho preferito riempire lo zaino con una tuta vecchia, una felpa, guanti da lavoro, scarponi e buste di plastica.

Deciso a partire in treno dalla stazione Termini di Roma in direzione Genova.
Alle 23,30 scopriamo che i posti in treno sono esauriti ma decidiamo comunque
di salire disposti a viaggiare di notte sul corridoio convinti che,
anche se saremmo arrivati stanchi dopo un viaggio stancante,
dopo aver lavorato nel nostro unico giorno di riposo e lunedì avremmo lavorato,
comunque avremmo potuto essere utili…in fin dei conti siamo giovani e possiamo trovare la forza!!!
Questo è stato il nostro errore, che ammettiamo, l’unica colpa è stata di non aver fatto il biglietto del treno!!!

Saliamo sul treno e appena partiti la prima cosa che facciamo è cercare il capo-treno
per fargli presente che noi stiamo andando a Genova per fare i volontari e che siamo privi di biglietto, ma,
una volta trovato lo stesso capo-treno insieme a 3 poliziotti ci comunica,
in modo scortese, che senza biglietto non potevamo viaggiare
e che ci avrebbero fatto scendere a Civitavecchia senza margini di trattativa
(in nostra presenza non sono stati controllati biglietti di altri passeggeri).

Arrivati a Civitavecchia entrano nel nostro vagone 4 poliziotti che insieme al capo-treno ci invitano a scendere.
Scendiamo senza non poche proteste da parte nostra che in realtà ammettiamo la colpa di essere senza biglietto
ma chiediamo loro di controllare i nostri zaini e i documenti che provano che siamo diretti a Genova per fare volontariato
ma purtroppo davanti a noi troviamo persone rispettose dei regolamenti ma inflessibili, rigide e poco umane!!!
Ripeto più volte che in qualche caso può essere usato il BUONSENSO rispetto all’osservanza
di certe regole e che avrebbero potuto farci continuare il viaggio per la buona causa.
Sussegue una specie di scarica-barile in cui l’Ispettore di Polizia
dà la colpa al capo-treno dicendo che non può farci nulla se lui ha deciso così,
il capo-treno a sua volta dice che esistono delle regole e che rischia
penalmente se Trenitalia scopre che viaggiamo gratuitamente,
quindi noi proponiamo di pagare 20 euro ciascuno per il viaggio
(il biglietto costava circa 35 per andare e circa 40 per tornare, naturalmente i meno cari)
da lì ma la nostra richiesta viene respinta.

Qui vorrei fare una precisazione:
è vero che abbiamo sbagliato noi, ma facciamo anche dei conti,
andare quattro domeniche a prestare aiuto, quanto sarebbe costato???
Non che tutti i giovani abbiano la possibilità di pagare 300/400 euro di viaggio al mese soprattutto in questo tempo di crisi!!!
Oltretutto si sa che nei treni dei pendolari spesso alcune “persone” viaggiano senza biglietto e senza essere controllati!!

E che dire delle volte precedenti in cui nessuno ha detto nulla
a ragazzi che non erano in possesso del biglietto di viaggio
e che come noi andavano a prestare la propria opera di volontariato???

Forse perché hanno trovato un capo-treno più umano e con più BUONSENSO????
Non potrebbe Trenitalia rendersi utile in questo????
Sinceramente sono dispiaciuto anche di tutti i testimoni che hanno assistito alla scena senza intervenire.
Mi hanno fatto pensare ad un’ Italia di egoisti, nessuno, vedendo l’indisponibilità del capo-treno
e dell’ Ispettore della Polizia di Stato, ha detto una parola a nostro favore.

Qui apro una parentesi, scommetto e ne sono sicuro,
che se fosse stato un treno di Ultrà che tanto è criticato da “gente indifferente come quella”,
si sarebbero mossi tutti,avrebbero aiutato due ragazzi pronti ad aiutare il prossimo
anche facendo una colletta di 50 centesimi a persona…
infatti il mio amico ne ha trovati tanti a togliere fango insieme a lui
le precedenti domeniche e con loro ha condiviso gioie, fatica e dolori.
Sono rammaricato anche di questo, forse 20/30 anni fa non sarebbe successa una cosa del genere.

Inoltre mi chiedo, questi adulti che dal dopoguerra alla ricostruzione dell’Italia
un tempo erano solidali, cosa stanno diventando??
Ognuno ha continuato il suo viaggio in tranquillità e nessuno si è degnato di aiutarci
lasciandoci soli in piena notte fredda in stazione e senza la possibilità di treni successivi né per Genova
(non saremmo arrivati per le 8:00 il primo era un Eurostar da 70 euro e partiva alle 06:00)
né per Roma.

Alle nostre proteste sempre più veementi verso il capo-treno e visto che non voglio
nascondere nulla né tralasciare alcun fatto, anche se in mio svantaggio,
ho usato testuali parole forse esagerate nei confronti del capo-treno:

Mi fai schifo” o ancora “Vergognati
Ti auguro di trovarti nella stessa situazione in cui si trovano a Genova
e che nessuno ti aiuti perché un capo-treno inflessibile come te farà scendere dal suo treno chi starà andando in tuo aiuto
io andrò a dormire sereno e orgoglioso di me stesso e domani potrò guardarmi allo specchio non so se tu riuscirai a farlo”.

Tutte queste frasi sono state dettate dalla rabbia di non poter arrivare allo scopo che mi ero prefisso alla partenza.
Non nascondo che dentro di me stavo versando lacrime, lacrime per non riuscire a credere di avere davanti gente così poco umana,
soprattutto deluso da colui che rappresentava non solo la Legge, ma la tutela dei cittadini nella sua posizione di Polizia di Stato.
Anzi l’Ispettore e un altro poliziotto hanno fatto piccole sottili provocazioni dicendo che la nostra era semplicemente un’avventura
e che loro avevano iniziato il lavoro da mezz’ora e che noi gli stavamo facendo venire il mal di testa con tutte le nostre lamentele,
che stavo dicendo centinaia di volte la parola BUONSENSO di cui non sapevo neanche il significato.

Certo considerare avventura salire su un treno e farsi un viaggio massacrante,
pensare di stancarsi e di tornare a lavorare al mercato è piuttosto una follia ed io non sono sicuramente pazzo!!
Può essere una ragazzata farlo per visitare una città o andare ad una trasferta di calcio.
Chi mi conosce sa che non lo farei mai, non sono il tipo.
Anche se l’Ispettore continua a dirmi che queste sono le regole e che vanno rispettate,
gli faccio notare che anche la domenica prima c’erano le stesse regole
e anche la settimana precedente eppure nessuno ha fatto storie, anzi il mio amico ha avuto rispetto maggiore!
Al suo fianco si sono messi a spalare il fango anche dei Carabinieri
che avevano la regola e l’ordine di presidiare i supermercati per eventuali sciacallaggi,
ma vedendo che tutti lavoravano sodo e la situazione era tranquilla invece di stare a guardare,
in barba alle regole, hanno usato il buon senso. Loro.

Il mio amico raccontava anche di quando, durante il terremoto che ha devastato L’Aquila,
i casellanti autostradali che vedevano arrivare macchine piene di aiuti
aprivano la sbarra del casello autostradale e non facevano pagare il pedaggio
(non stando alle regole ma usando il buon senso).

Tra i vari aspetti negativi però, non scorderò mai la vergogna per questa azione
nei nostri confronti scritta negli occhi di un poliziotto (sicuramente un subalterno)
che non poteva magari prendere le nostre difese davanti al superiore
ma che si vedeva che provava vergogna per quello che ci stavano facendo,
infatti se cercavo il suo sguardo i suoi occhi diventavano lucidi e li abbassava.

Mi chiedo che Paese è questo?
Pedofili, assassini, mafiosi, ladri e grandi truffatori che rovinano intere famiglie
con i crack come Parmalat e Cirio spesso non fanno un giorno di carcere
e due ragazzi che dedicano il loro tempo libero
per aiutare il prossimo vengono attesi in stazione da cinque poliziotti come i peggio criminali!!!!

A Civitavecchia ci siamo dovuti arrendere alla rigida applicazione delle regole,
troppo tardi il successivo treno in direzione Genova (oltreché costoso),
e nostro malgrado, dopo aver ripreso i documenti dati ai poliziotti per i soliti controlli,
zaino in spalla siamo usciti dalla stazione all’una di notte
aspettando il treno di ritorno per Roma che ci sarebbe stato il mattino seguente.

Sono in ogni caso un ragazzo fortunato che ha una Famiglia alle spalle la quale,
messa al corrente dell’accaduto mi ha incoraggiato
ad informarmi meglio per il mio prossimo proposito di aiuto ed è stata orgogliosa di me.
I miei genitori sono venuti a prenderci e per le quattro/cinque del mattino siamo tornati nella nostra città
(io al caldo del mio letto ma infelice).

Con questa lettera non voglio denunciare né l’operato della Polizia (si sono attenuti alla Legge),
né il capo-treno in quanto ha osservato le regole.
Ma non smetterò mai di ripetere che in casi analoghi a questo si dovrebbe essere più elastici mentalmente,
essere più umani ed usare il BUONSENSO (parola di cui conosco bene il significato)
e magari si riescono a risolvere problemi anche molto più complessi.

Probabilmente oggi non avrei scritto questa lettera se si fosse usato il BUONSENSO,
probabilmente sarei stato più felice di aver contribuito a spalare il fango,
diventando un’ angelo del fango anche io, ma purtroppo così non è stato.

Sono riusciti a rovinare tutto, la forza che avevo dentro di me e il mio sogno.
Però non scorderò mai il messaggio di mia madre mentre ero ancora in treno
Coraggio! I ragazzi di cuore come voi sono la forza di questa Italia siamo orgogliosi di te e della voglia che hai di aiutare chi più ne ha bisogno”.

Chiedo a tutti coloro che si trovano d’accordo con le mie parole di condividere
questo mio sfogo e chiedo a TRENITALIA se è mai possibile che,
con tanto di documentazione come volontari civili e con tanto di appuntamento nominativo
al Comune di Genova non si possa salire su un treno GRATIS,
perché non organizzi magari un “treno speciale” per portare gli aiuti necessari.

Chiedo perché i nostri parlamentari possano viaggiare gratuitamente anche per scopi personali
(i famosi privilegi di cui è meglio non parlare, la lista sarebbe troppo lunga e il discorso fuorviante) e i volontari no.

Chiedo ai media a cui indirizzo questa mail come fa
un ragazzo di 23 anni a non essere scoraggiato da questa Italia?
Quale sarà la vostra presa di posizione?

Condividerete questa lettera e questo mio sfogo?
Può un ragazzo continuare ad aver fiducia nelle Istituzioni dopo quello che vediamo
tutti i giorni per alcune “caste” e l’atteggiamento nemmeno comprensivo
da parte delle Forze di Polizia dello Stato?

Purtroppo non sono riuscito ad essere breve per cercare di mettere più notizie possibili.
Di fatto conosco ragazzi orgogliosi di far parte del movimento sportivo degli ultrà (che i media spesso criticano),
ragazzi normalissimi di oggi con un lavoro da precari e con un futuro che si prevede nero,
la generazione che alcuni definiscono pigra, svogliata, mammona e non capace di lottare, senza ideali politici,
ma gli stessi pronti a dedicare l’unico giorno della settimana libero dal lavoro per un opera di solidarietà.

Dall’ altra parte invece, ho conosciuto persone serie, ligie al dovere,
inflessibili alle regole ma…. senza BUONSENSO!!!
Per fortuna ho l’ago della bilancia che è la mia Grande FAMIGLIA!!!
Ciao a tutti e spero di rendermi utile in altra occasione.

FORZA GENOVA

 D.

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